Dalle meravigliose invenzioni di Crivelli e dagli enigmatici nastri di Lotto, ritrovare due inizi casualmente distanti una decade: la festa della scoperta del piacere della pittura e la prima consapevolezza della sua problematicità.
Era il 1971 quando firmavo i quadri “radice quadrata di ALI” con un fanciullesco slancio, inconsapevole precognitore dei giochi aritmetici sul mio nome.
Era il 1981 quando con la smisurata ambizione di studente al primo anno Accademico, credevo nella inevitabilità di una nuova rinascenza capace di guarire l’epoca moderna, e lo credo ancora.
Il chiodo fisso della Pittura è piantato dentro di me, li mi rivolgo quando devo e voglio vedere altrimenti, con gli occhi rovesciati rivolti all’essenza.